I Protocolli scientifici della Mindfulness
Il protocollo mindfulness based stress reduction (Metodo per la riduzione dello Stress basato sulla consapevolezza) solitamente etichettato come parte della medicina comportamentale o mind/body medicine è stato sviluppato dal Prof. Jon Kabat Zinn alla fine degli anni ’70 presso l’Università di Worcester (Boston) Massachusetts.
Alla fine degli anni 90, erano già più di 400 gli ospedali e centri medici negli Stati Uniti dove veniva applicato l’MBSR. Negli anni, per le sue potenzialità cliniche preventive e riabilitative, ha trovato spazio in programmi di intervento nelle carceri e nelle scuole, e in varie organizzazioni al fine di affrontare molte delle problematiche sia fisiche che psicologiche legate allo stress.
La prospettiva della Mindfulness introduce un modo profondamente diverso di porsi in relazione con la propria esperienza. È un modo per entrare in contatto con ciò che succede dentro e fuori di noi; un modo per prendersi cura del corpo e della mente, sviluppando la capacità di stare nel presente; un metodo sistematico per gestire stress, dolore e malattie, ma anche per affrontare efficacemente le sfide della vita quotidiana; una capacità intrinseca a noi esseri umani da sempre, che va semplicemente riscoperta.
Il protocollo MBSR:
- è utilizzato per una varietà di patologie correlate o fonti di stress quali: dolori cronici, malattie cardiovascolari, cancro, malattie polmonari, ipertensione, cefalea, disturbi del sonno, disturbi digestivi, malattie della pelle, AIDS.
- Trova applicazione anche nelle problematiche psicologiche: ansia, depressione, disturbi alimentari, attacchi di panico e in tutte le situazioni di vita difficili di breve o lunga durata: lutti, separazioni, problematiche di coppia…
- nasce come programma strutturato in 8 incontri di gruppo settimanali di circa due ore e mezzo circa ciascuno, più quattro incontri di follow up a distanza di qualche mese.
- In seguito, per venire incontro alle diverse esigenze dell’utenza sono stati elaborati interventi che senza modificare i contenuti del protocollo, né inficiarne la validità, possono strutturarsi in vari week end, in una settimana intensiva, in incontri individuali.
- un addestramento intensivo alla meditazione di consapevolezza (più conosciuta come meditazione Vipassana), definita anche come “auto-regolazione intenzionale dell’attenzione”. La pratica si è rivelata utile (come dimostrano recenti e numerosi studi di neuroscienze) ad aiutare le persone a prendersi cura di se stesse per vivere in modo più sano, imparando ad adattarsi alle circostanze della vita e alleviando la sofferenza che accompagna disturbi fisici, psicosomatici e psichiatrici.
- aiuta a coltivare una modalità di relazione decentrata verso l’esperienza cognitiva, emotiva e sensoriale dolorosa, a disattivare intenzionalmente gli automatismi dei pensieri, a lasciar andare la tendenza alla proliferazione mentale liberandosi così da un compulsivo e doloroso rimuginio sulle esperienze dolorose.
Il protocollo Mindfulness-Based Eating Awareness Training (MB-EAT, Kristeller & Hallett, 1999; Kristeller & Wolver, 2011) è un programma evidence-based, che integra MBSR e CBT e si struttura in 10 incontri di cui due di follow-up, finalizzati al miglioramento del proprio comportamento alimentare e più in generale allo sviluppo di un più salutare ed equilibrato atteggiamento verso il cibo.
Il protocollo abbina tecniche cognitivo-comportamentali con interventi di mindfulness tratti dal protocollo Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR).
Tramite meditazioni specifiche all’alimentazione consapevole, esercizi pratici e psicoeducazione sugli aspetti preventivi e curativi degli alimenti, i partecipanti imparano a nutrirsi rispettando il proprio corpo.
Coltivando inoltre la propria consapevolezza interiore, diventano in grado di riconoscere e gestire la differenza tra fame fisica e altri fattori emotivi, sociali o ambientali che possono indurre a mangiare troppo o in modo incontrollato. Una vasta produzione di studi e ricerche scientifiche è oggi in grado di documentare i risultati raggiunti dal programma (www.umassmed.edu/cfm e www.mindfulnet.org.)
Il programma si rivolge in generale alle persone che sono interessate a perdere peso senza diete dimagranti prescrittive, così come a tutti coloro che desiderano migliorare il proprio rapporto con il cibo riducendo lo stress, il giudizio, la negatività e la sofferenza ad esso legati.
L’MBCP, sviluppato da Nancy Bardacke, è un programma mindfulness-based il cui fine è un invito a scoprire o ad approfondire la pratica di mindfulness per andare incontro ai profondi cambiamenti nel corpo e nella mente durante la gravidanza, il parto e l’inizio della genitorialità, riducendo lo stress legato a questi passaggi di vita.
Nel corso delle 9 settimane in cui si articola il programma si apprende – attraverso la pratica di consapevolezza, una parte di informazioni teoriche e il dialogo in gruppo – a vivere pienamente l’esperienza delle gioie e delle sfide di questo momento trasformativo e a coltivare capacità che perdurano nel tempo, per vivere in modo più sano ed essere genitori più saggi.
È rivolto ai futuri genitori, nonché a ostetriche, medici, psicologi, psicoterapeuti e altri professionisti della salute e delle relazioni d’aiuto coinvolti con la nascita e la genitorialità e personalmente interessati alla prospettiva della consapevolezza.
Per approfondire: https://greatergood.berkeley.edu/article/item/mindful_birth
Gli studi fatti da Zindel Segal (Toronto), Mark Williams (Galles) e John Teasdale (Cambridge) hanno dato vita al programma Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT).
Questo protocollo, che è una rielaborazione del lavoro di Jon Kabat-Zinn sul programma di riduzione dello stress (M.B.S.R.), è disegnato per aiutare coloro che soffrono di periodi di depressione e infelicità cronica, prevenendo le recidive (Segal et al., 2002).
È strutturato in 8 incontri, ciascuno della durata di 2 ore circa, più un giorno intensivo. I corsi implicano una combinazione di tecniche mente-corpo, come le meditazioni e il lavoro sul respiro, principi ed esercizi di terapia cognitiva, e finestre teoriche su argomenti strutturati e peculiari della depressione.
Preliminarmente vi è un incontro individuale di valutazione, della durata di circa un’ora. In quest’occasione vengono spiegati anche alcuni aspetti della depressione e i dettagli del programma e si verifica se la persona sia in grado di beneficiare del programma.
L’evidenza di efficacia dell’MBCT è così robusta che il National Institute for Clinical and Health Excellence (NICE) anglosassone la consiglia a tutti coloro che hanno avuto due o più episodi depressivi.
In particolare:
- L’MBCT è più efficace delle dosi di mantenimento di antidepressivi nel prevenire una ricaduta nella depressione. Tre quarti di coloro che hanno frequentato un corso MBCT e hanno assunto antidepressivi sono stati in grado di sospendere i farmaci entro 15 mesi
- L’MBCT può anche ridurre la gravità dei sintomi nei soggetti che stanno vivendo un episodio depressivo
- L’MBCT sembrerebbe ridurre i punteggi al BDI (Beck Depression Inventory) in soggetti con depressione farmaco resistente
Inoltre la ricerca, negli ultimi anni, sta dimostrando l’utilità del protocollo Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT) anche per:
- DISTURBI DI ANSIA: l’allenamento a stare nel momento presente aiuta a ridurre il circolo vizioso dei pensieri e delle preoccupazioni sul futuro in cui è invischiato il paziente ansioso. Le ricerche hanno, infatti, dimostrato che il trattamento combinato tra psicofarmaci e protocollo MBCT ha portato a una significativa riduzione dei pensieri rimuginativi (Kim et al, 2009) e un aumento della qualità del sonno (Yook et al, 2008) in pazienti con ansia generalizzata o disturbo di panico
- DISTURBO BIPOLARE: alcuni studi pilota hanno dimostrato come il protocollo MBCT porti a una riduzione dei sintomi depressivi e ansiogeni senza che vi sia un aumento collaterale dei sintomi maniacali (Miklowitz et al, 2009; Weber et al,2010)